Macerieria
L'uomo si affrettava nel corridoio male illuminato, un grosso scatolone fra le braccia. Alto quasi fino al naso, lo costringeva ad allungare il collo per vedere il pavimento su cui erano sparsi rottami di tutti i colori: marroni, grigi, e neri. Magro, mezz'alto e di media età, era avvolto in un paio di pantaloni a collo alto, rattoppati in più punti. Disegnato sulla schiena, fresco di pennarellone, c'era lo schema di una molecola di azolo, che lo identificava come assegnato alla Manutenzione Ventilazione, un'altra dimensione, o un'altra divisione, degli abitanti dell'acquario. Alla divisa mancavano però il casco ed il ventilatore necessari a chi lavora nelle tubature e negli scarichi. Era quindi pazzo, oppure fuori turno. Si stava dirigendo verso il fondo del corridoio, dove un'insegna luminosa marrone chiaro indicava l'entrata di un negozio. L'uomo raggiunse la porta e, bilanciando lo scatolone su un ginocchio, spinse il maniglione con la mano libera. Una pungente sensazione di anti-panico lo attraversò dalla mano fino al piede sinistro, poi la porta si aprì, ed entrò nella Macerieria.
"Buon periodo di veglia, Dottor Francesio!", esordì gaudioso il maceriaio da dietro al bancone. Indossava un grembiule rigido di amiantone, segnato e scalfito dal frequente sfuggire di mano di pericolosi attrezzi. Al momento brandiva un grosso paio di pinze, con il quale si apprestava ad estrarre un tondino di acciaio da un'anziana signora in cemento armato. Due sacchetti strapieni, anch'essi in cemento, erano appoggiati accanto sul bancone, le maniglie ritte verso l'alto come se due mani invisibili li stessero sollevando. "Che meraviglia, Borlaldo!", rispose l'uomo da dietro lo scatolone, "Da quando arriva? Che ottime condizioni!".
Borlaldo era il maceriaio del Livello 11, il più vicino agli scavi che le talpe avevano iniziato poche settimane prima. L'acquario aveva spesso bisogno di nuovi spazi dove depositare le rocce estratte durante altri scavi, e di tanto intanto gli addetti si imbattevano in artefatti e resti del passato. Materiali utili venivano portati in macerieria per essere riciclati, ma Borlaldo si era fatto amico di tutti gli operatori di talpe dell'acquario, e li aveva convinti a maneggiare con cura artefatti e fossili, e a portarglieli interi. Con certosina maldestria disassemblava le macerie, estraendo i materiali utili per la vendita, e poi le rimetteva assieme. Il corridoio davanti al suo negozio era diventato un deposito di queste ricostruzioni, una specie di museo, e causa di mille inciampi.
Il Dottor Francesio ascoltò il maceriaio raccontare come le Talpe avessero trovato una faglia, strati di rocce inaspettati, e fra questi numerosi resti: pezzi di edifici, ricchi di cemento e vetro; fossili di oggetti metallici, inclusi grandi cestelli con quattro ruote, di cui restava solo l'impronta rossastra nella pietra. E fra questi l'anziana di cemento, quasi intera, con i due sacchetti. Gli scavi erano ancora in corso, ma l'opinione era che i resti provenissero dall'Età della Spesa, concluse Borlaldo. Il Dottore fletté le ginocchia, ed appoggiò il suo carico alla base del bancone. "Questa persona di pietra starà benissimo davanti al negozio, non vedo l'ora di inciamparci dentro in futuro!" "Dottore, guardi, tale è la grazia di questa anziana, che pensavo di portarla nel mio appartamento. La dipingerò di grigio, ed il mio compagno sarà estasiato! Ma mi dica, cosa posso fare le per lei?"
"Deh, Borlaldo! A breve visiterò un mio importante amico, e desideravo portare con me, oltre al tradizionale scatolone, un degno dono. Ahimè, gli ho già regalato un nome proprio di persona radioattivo, e non mi viene in mente altro. Cosa mi suggeriresti? Forse un filo di metallo con poca ruggine, oppure una maceria dagli spigoli vivi?"
Borlaldo, impietosito dalla difficile situazione in cui si ritrovava il coaquariano, abbandonò le pinzone sul bancone con un tonfo, poi percorse la breve distanza fino alla porta sul retro, senza distogliere lo sguardo dall'altro. "Forse ho quello che cerca, Dottore. Ma deve essere pronto ad un passo importante." Il Dottor Francesio annuì, il viso come improvvisamente illuminato dal semi-sole. "Mi segua, Dottore", disse il maceriaio, e fece strada nell'altra stanza.
2020-07-12